MARIJUANA ALLA THAI

Thai flag marijuana

A dire la verità, questo è un argomento che mi interessa più che poco, praticamente nulla. Dei 3 vizi capitali: bacco, tabacco e venere, ho sempre preferito e praticato solo quest’ultimo.

Dunque non solo conosco poco ma soprattutto, come per molti altri aspetti del pensiero Thai, pur dopo una ventina di anni di frequentazione, mi pare incomprensibile: una roba che fino a pochi mesi fa era punita con l’ergastolo, ora invece diventa pseudo-ammissibile. Boh!
L’unica spiegazione che mi do è la particolare propensione per i quattrini di queste persone, unita ad una particolare avversione per la fatica. Come dire dal THC al THB.


E’ vero che è permessa la vendita ma sul consumo, le norme (pubblicate a Giugno 2022) sono ampiamente interpretabili…
La legge thai è un vero capolavoro di opacità, ad esempio l’uso ricreativo è legittimo ma… scoraggiato. Cosa significhi scoraggiare, potrebbe dipendere solo da quanto stai simpatico al poliziotto di turno.

Come ho scritto, ammetto di non capirci nulla, ma posso tentare una mia interpretazione: con la consueta discrezionalità paracula, sostenuta da norme scritte a cazzo, si passerà attraverso una fase di entusiasmo piuttosto facilone, a seguito della quale la popolazione contadina trarrà un beneficio assai superiore a quello che arriva dalla faticosa coltivazione del riso, ed i millemila esercenti che hanno chiuso bottega nei due tremendi anni di lock-down, in un attimo possono mettere in piedi il baretto fumereccio.
Passata la fase di entusiasmo, ogni tanto qualcuno si ricorderà di applicare la legge, esattamente come è scritta… e saranno dolori per chi ci capiterò sotto…

Tenete conto del fatto che, nonostante le testimonianze che si possono leggere in Internet, non è che sia permesso fumare come se si trattasse delle consuete sigarette. Qualsiasi cosa (hashish, infusi o torte al cioccolato) con contenuto in THC superiore allo 0.2% sono ancora incluse nell’elenco dei ‘narcotics’ dunque illegali e punite con robuste dosi di carcere. La legge attuale (quella che si definisce di liberalizzazione) proibisce ancora il consumo in aree pubbliche.

Il fatto che al momento non si facciano tante difficoltà, non significa che sia permesso. Insomma il fenomeno è troppo recente per capirci qualcosa, la cannabis è coltivabile ed in qualche modo disponibile. Le norme che regolerebbero rigidamente il consumo non sono ancora pienamente applicate ed è impossibile dire se lo saranno in futuro, soprattutto alla luce della non granitica stabilità dell’attuale giunta militare.

Per il momento, in tipica tradizione Thai, nuovi negozi di tutte le misure, stanno spuntando come funghi, praticamente ogni giorno, a volte praticamente porta a porta uno con l’altro.
Secondo il mio modestissimo parere l’offerta attuale è largamente superiore alla domanda, contando anche i tantissimi furgoncini riconvertiti e tantissimi banchetti che spuntano per strada appena tramonta il sole.

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