PATPONG AL TEMPO DEL COVID-19

patpong view during covid

Come ho già scritto in precedenza, Patpong, è sia la più vecchia delle zone della nightlife di Bangkok sia quella che ha avuto una più forte decadenza negli ultimi anni.

Era da parecchio tempo che mancavo, praticamente da prima dei tempi del covid-19 e del lockdown, così l’altra sera ho deciso di tornare a farci un giro.

Sebbene fossi preparato a qualsiasi cambiamento in peggio… lo spettacolo che si è presentato ai miei occhi è stato terribile e oltre le mie più nere previsioni.

Partendo da Patpong 1, la prima cosa che subito si nota è la scomparsa del mercato turistico del tarocco. Su uno dei due marciapiedi aperti solo un 7/11 è uno scalcagnato gogo (se non sbaglio il Kiss, già disastroso in epoca pre-covid), tutto il resto chiuso.
Sull’altro, sono aperti non più di 4-5 gogo (un paio del gruppo King) e due dei tre bar.
Tutto tristemente vuoto e desolato di clienti, con i buttadentro dei locali disperati a contendersi i 4 curiosi che girano intorno.

Per quanto riguarda Patpong 2, il primo tratto è anche esso triste, buio e desolato come il fratello gemello. Nel secondo tratto, invece, i locali sono ancora quasi tutti aperti. Peccato, almeno per me, che si tratti di tutti locali gay-friendly, che si erano trasferiti qui già da tempo dopo la chiusura e demolizione della Surawong Road.

Giusto per curiosità sono entrato in un gogo, il King Castle, che prima era uno fra i migliori e più affollati. Sul modulo di carta, allìingresso, dove ho dovuto segnare nome e numero di telefono… alle 22 ero il terzo e dentro eravamo in 2. Praticamente avevo quasi tutti gli occhi… ragazze, cameriere, mamasan… puntati su di me… chi mi piazzava davanti un ventilatore… chi mi massaggiava… chi si buttava addosso… chi si precipitava a prendere ordinazioni…
Un poco troppo per me… così dopo avere bevuto in fretta la birra scappavo velocemente fuori, fra lo sgomento e la tristezza di tutto il personale.

Un’ultima impressione sulle ragazze… sarò forse io che ho immaginazione in eccesso… ma mi è sembrato di vedere negli occhi di quasi tutte una sorte di tristezza e rassegnazione. Fino a pochi mesi fa questo lavoro era una miniera d’oro… prima in poche sere ramazzavano lo stipendio mensile di un’operaia o anche di una commessa o segretaria… adesso beccare un barfine è diventato difficile quasi come vincere alla lotteria e tutte devono combattere per pochi ladydrink.
Troppo abituate ad una vita facile per ritornare a quella precedente… sono lì… attaccate stancamente ad un palo… aspettando il ritorno dei tempi belli…

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